In tre ore di assemblea, ho visto cose che voi umani non potreste immaginare nemmeno in trent’anni di vita.
Ho visto persone terrorizzate all’idea che qualche coscienza si fosse risvegliata, temendone la ripercussione delle conseguenze sul proprio status consolidato.
Ho visto chi, più o meno ingenuamente, credeva che quelle coscienze si fossero realmente risvegliate, confidando che un malcontento avrebbe potuto proiettare loro in quell’“Olimpo”, che diversamente tanto osteggiavano.
Ho visto impianti audio con parametri talmente alterati, da rendere incomprensibile qualsiasi cosa venisse detta al microfono.
Ho avuto la prova della correttezza della teoria della relatività di Einstein e di quanto possano essere lunghi e noiosi i “tre” minuti occupati da alcuni interventi che avevano il solo scopo di far addormentare e/o fuggire la platea.
Ho visto equilibristi (s)battersi, nonostante le voci contrarie, per avere un’assemblea, dalla quale hanno poi saputo sapientemente defilarsi, quando hanno visto la “mala parata”. Come dire: io mi metto sulla soglia. Se dovesse essere un successo, sarà stato anche merito mio. Se, invece, dovesse fallire, io potrò dire di non saperne niente e potrò, al solito, (cercare di) salire sul carro del vincitore.
Ho visto chi ha sentito per mesi il venir meno del terreno sotto i suoi piedi, intravedendo il suo tramonto prima ancora che sorgesse il suo sole, dapprima manifestare nervosismo in ogni dove, salvo poi intonare il canto del gallo sulla monnezza, senza nemmeno rendersi conto, di suo, di non saper neanche fare “chichirichì”.
Ho visto una riscossione di crediti che, quanto ad efficienza, farebbe impallidire la stessa Equitalia.
Ho visto indebitamenti che sovvertono ogni teoria in materia di credit crunch.
Ho visto persone fare piroette così veloci, che, per un po’, l’arengario sembrava il palco del Bolshoi senza musica.
Ho visto chi, nella foga di mostrare la sua forza ai “ribelli”…